LINE di Israel Horovitz

Drammaturgo americano estremamente prolifico, Israel Horovitz ha scritto oltre settanta testi teatrali. Trasferitosi a New York giovanissimo, ha ottenuto un successo internazionale con attori come Al Pacino e Diane Keaton. Line è la sua commedia più longeva di NY in scena nello stesso teatro da quarantadue anni. Un lavoro che ci stuzzica sulle debolezze, sulle nevrosi, le meschinità della società contemporanea come se noi ne fossimo estranei. Poi invece ci accorgiamo che tutti abbiamo un innato spirito competitivo, una volontà prevaricatrice, anche nelle occasioni più banali come per il primo posto di una fila qualsiasi, al punto da sfoderare una morale molto elastica e opportunista. Questa pièce feroce e divertente ha un effetto introspettivo, ci fa riflettere su tutte le volte che siamo stati soggetti alla pulsione irrazionale di primazìa.

La commedia Line, tradotto impropriamente in italiano La fila, è uno spettacolo a me particolarmente caro perché mette in luce le angherie, la volontà di sopraffazione ci cinque persone in coda per il primo posto. L’essenziale è essere primi, per quale motivo non importa. L’umanità in fila farà conoscere il peggio e il meglio di sé. La “linea”, che determina il primo posto, è tutto ciò che bisogna conquistare. Per chi, per cosa, a quale prezzo, non importa, nessuno vuole altri posti, nessuno pensa che si possa vivere felici anche senza una linea che segni l’ordine d’arrivo, di capacità, di bravura, di graduatoria, di apparizione, di valore. Nessuno ammetterà d’essere secondo o terzo, non c’è posto in questo mondo per i perdenti e allora ognuno si costruirà un castello di menzogne per sé e per gli altri, riuscendo ad auto-convincersi e convincere il pubblico che è primo. Nessuno perde, tutti vincenti e primi, tutti felici.

Nel mio spettacolo si delineano varie figure umane, da Steven, metodico signore dai principi incrollabili, «Il primo posto è mio, sono stato sveglio tutta la notte per questo posto!», al sornione, beffardo e approfittatore Jimmy, «Le cose cambiano, Stev, adesso sono io il primo, tu sei andato via, mi hai detto di tenerti il posto, ma io non ho tempo di tenere il posto a nessuno, per cui il posto è mio… Dai, non fare quella faccia, Stivy, sei il secondo, è un buon posto!».

Molly cercherà invece di sedurre tutti gli uomini presenti per raggiungere la prima posizione, e ci riuscirà! Mentre il marito guarderà inerme i tradimenti sfacciati che la donna opera sotto i suoi stessi occhi, «Sono un cornuto, ultimo della fila e cornuto!». Donna invece è la casalinga molto attenta, prudente e prodiga di buoni consigli, che però nasconde una natura violenta e prevaricatrice, ciò le permetterà di aggiudicarsi per un breve momento il primo posto, «In ogni gruppo c’è un vincitore, ho aspettato nell’ombra e adesso sono prima!».

Uno spaccato dell’umanità quanto mai paradossale ed appunto per questo estremamente reale. Uomini e donne pronti a tutto per essere primi, per valere qualcosa, pur sapendo quanto fragile sia la loro condizione, in bilico tra pragmatico bisogno di vita e illusione di successo. Emblematica la battuta di Donna quando Jimmy, preso dalla disperazione, mangerà la linea: «No! Cosa hai fatto? Dove aspettiamo adesso? Non abbiamo la nostra linea, chi sarà il primo, chi il secondo…? Sputa immediatamente la nostra linea!».

Un gioco al massacro per un primo posto che tutti vogliono e che forse neanche esiste! Ma la linea tornerà presto a portare scompiglio a questa povera umanità.

Il Gruppo Teatro 1 ha concluso la stagione 2016/2017 con vari spettacoli tra cui “La linea” tratto da “Line”. Per la stagione 2017/2018 sarà in scena con due spettacoli molto diversi tra loro: “Il borghese gentiluomo”, di Molière, e “Legali illegali” tratto dalla grande tradizione comica dei fratelli Marx.