Il ritratto di Dorian Gray

La vita di Wilde dipinge il suo romanzo

Descrizione dello spettacolo

Nello spettacolo proposto dal Gruppo Teatro 1, Oscar Wilde vive il dramma del processo che lo vede imputato di sodomia e atti immorali. Dure le parole dell'accusa che bollano il grande autore con giudizi infamanti. Vengono proposti al pubblico le reali battute del processo, in modo aderente a quello che doveva essere avvenuto in quel lontano 1895, quando il pubblico venuto ad assistere a quello che sarebbe diventato il processo-spettacolo più interessante dell'epoca, si trovò sul banco degli imputati un uomo eccentrico nell'abbigliamento, raffinato nei modi e salace nelle battute. Lo spettatore vivrà la stessa emozione delle persone che videro O. Wilde in tribunale, un documento storico originale che fa luce su molte cose non dette, su troppi avvenimenti volutamente travisati dai suoi detrattori. Fra le prime domande appunto l'immoralità de “Il ritratto di Dorian Gray”, strenuamente difeso dall'autore e da qui, come in un flashback, parte la straordinaria storia di vita del grande Wilde mentre scrive il celebre romanzo, che materializzandosi sul palcoscenico viene a fondersi con l'esistenza dello scrittore. E' così che la storia di Dorian è il ritratto della vita di Oscar. Con la fine del romanzo e la consapevolezza di Wilde di aver vissuto pericolosamente fuori dalle rigide convenzioni del suo tempo, anche la sentenza del tribunale piomba sul palco impietosa e tremenda, lasciando Wilde per la prima volta nella sua vita senza parole!

La trama. Dorian è un giovane ricco e bello della Londra altolocata, si muove con eleganza e naturalezza nei salotti più alla moda della sua città, suscitando approvazione per le sue parole e ammirazione per la sua bellezza. I conoscenti lo considerano un’opera d’arte, tanto che un suo amico pittore realizza un quadro che lo raffigura in tutta la sua straordinaria bellezza. In un momento di riflessione Dorian desidera profondamente che il quadro potesse invecchiare al posto suo, in modo da rimanere sempre giovane e mantenere intatta nel tempo la sua bellezza: sarebbe disposto perfino a perdere l’anima. Pare che qualcosa sia realmente successo, perché Dorian da quel momento non invecchierà più, ma le sue giornate si riempiranno di ogni sorta di nefandezza. Gli amici sono sempre più affascinati da quello che considerano un uomo bello, bravo, pieno di virtù, anche se, dopo alcune vicende oscure, cominciano a dubitare della sua integrità morale, ma come a tutti coloro che portano in sé la gemma della bellezza, perdonano tutto. Un patto con la vita a costo di perdere le serenità dello spirito, un patto troppo forte per essere sciolto con semplicità. Dorian capirà molte cose davanti al quadro che lo giudica con un ghigno malefico, capirà che la bellezza si deve cercare dentro di noi in modo puro e trasparente.

Lo spettacolo, capolavoro di O. Wilde, si dipana sul palco tra salaci e divertenti battute, riflessioni ironiche, quasi scanzonate su una società falsa e perbenista, ma anche momenti di pensiero intenso e pregno di quella saggezza, che solo O. Wilde sapeva trasmettere.

Nello spettacolo lo stesso Oscar Wilde parla in modo appassionato con la madre, del romanzo che sta scrivendo, “Il ritratto di Dorian Gray” appunto. Emergerà anche il rapporto contrastato e struggente con la moglie Constance, l'ambiguità di certe amicizie. Wilde descriverà così nel romanzo la sua stessa vita. Sul palcoscenico, lo spettatore viene posto davanti ad un grande autore che pensa all’opera e la vede, quasi per magia, concretizzarsi sotto i suoi occhi, come se fosse tutto reale, tutto da poter toccare, sentire con tutti i sensi.

Non c’è un solo momento di pausa, di allentamento, di stanchezza, la positiva tensione che lo spettacolo provoca nello spettatore alterna momenti leggeri, che brillano alla luce del sorriso più intelligente, a momenti intensi e di profondo pensiero.

Mai pesante o retorico, O. Wilde, con questo capolavoro letterario, ci lascia una grande eredità: la saggezza e l’ironia dell'arte, il pensiero profondo e il gioco più solare della vita. L'opera ci lascia una traccia di vissuto, che si assapora intensamente, senza la banalità del già detto, bensì con l’entusiasmo della continua entusiastica scoperta.

Particolarità importante è che lo spettacolo è inedito, infatti “Il ritratto di Dorian Gray” è un romanzo e in teatro non è stato mai rappresentato, non ci sono ancora trasposizioni teatrali italiane del romanzo.

Lo spettacolo a breve diventerà un film, interamente girato in Piemonte che presto verrà presentato sulla piazza torinese.

Le rappresentazioni

Venerdì 14 Dicembre 2012, ore 21.00
Teatro Monterosa (via Brandizzo, 65), Torino

Regia di Maurizio Messana. In scena: Simonetta Baldi, Stefania Salvatore, Cristina Momo, Sabrina Baldi, Maurizio Messana, Danilo Fanelli, Roberto Bertulli, Davide Viano.


Venerdì 27 aprile 2012, ore 21.00
Teatro Cuore (via Nizza, 56), Torino

Regia di Maurizio Messana. In scena: Simonetta Baldi, Stefania Salvatore, Ornella De Vitis, Sabrina Baldi, Maurizio Messana, Danilo Fanelli, Roberto Bertulli, Davide Viano.


Sabato 21 aprile 2012, ore 21.00
Teatro Gobetti (via Rossini, 8), Torino

Regia di Maurizio Messana. In scena: Simonetta Baldi, Stefania Salvatore, Ornella De Vitis, Sabrina Baldi, Maurizio Messana, Danilo Fanelli, Roberto Bertulli, Davide Viano.