L'avaro

Commedia

Descrizione dello spettacolo

Divertente, quanto graffiante commedia di C. Goldoni, l’Avaro si pone nel panorama teatrale italiano quale esempio di indagine sociale e morale, nonché critica e divertita disamina dei comportamenti umani, sempre attenta alle spinose questioni familiari e monetarie.

Don Ambrogio, ricco e avaro signore, conduce una vita “meschina”, lamentando una improbabile e fantasiosa indigenza, per evitare di provvedere ai bisogni di coloro che hanno la sventura di vivere con lui. Dimora nella sua casa la nuora, vedova del figlio, che brama l’indipendenza dal suocero, richiedendo una nuova sistemazione familiare e la restituzione della dote, che egli però conserva gelosamente. I pretendenti alla mano della donna sono molti, ma quando si parla di contratto matrimoniale e di dote, tutto sfuma, perché il vecchio Don Ambrogio non molla un centesimo del patrimonio.

L’autore tratta l’argomento con grande divertimento e garbo, brillante il ritmo, colorati e molto ben definiti i personaggi, la servetta intrigante e inopportuna, il giovane e impacciato innamorato o il conte decaduto in cerca di sistemazione.

Chiaro il messaggio quantomai attuale dell’autore che, da un lato reclama l’emancipazione della donna, pronta a scegliere liberamente per se stessa e a combattere per una nuova collocazione sociale, e dall’altro denuncia la brama di potere e la sete di denaro con grande ironia e divertimento, ma rivelando tutte le ombre che si addensano su una società avida di possesso.

In questo allestimento il regista tiene conto dei più significativi "Avaro" nella storia del teatro, da "La pentola d'oro " di Plauto a "L'avaro" di Moliere, con uno sguardo rivolto anche al periodo sociopolitico del tempo.

L’eleganza stilistica, il garbo nel trattare gli argomenti, le divertenti situazioni, i buffi personaggi, la graffiante attualità della commedia, fanno di quest’opera un chiaro esempio del pensiero goldoniano, attento, arguto e lungimirante, mai scevro da un sano e liberatorio divertimento.

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Prossimamente

Domenica 26 maggio, ore 16.00
Teatro polivalente "San Barnaba" (Strada del castello di Mirafiori, 40, Torino)

Regia di Maurizio Messana. In scena: Giulia Baldo, Guido Canepa, Davide Leoncino, Andrea Levis, Federica Messana, Maurizio Messana, Martina Naretto, Ermanno Giampetruzzi. Regia tecnica: Andrea Folino.


Sabato 15 giugno, ore 20.00
Teatro Gobetti (via Rossini, 8, Torino)

Regia di Maurizio Messana. In scena: Giulia Baldo, Guido Canepa, Davide Leoncino, Andrea Levis, Federica Messana, Maurizio Messana, Martina Naretto, Ermanno Giampetruzzi. Regia tecnica: Andrea Folino.